di Michele Toriaco

Per lunghi anni, intere generazioni di ufficiali, sottufficiali, graduati di truppa e soldati dell’Esercito hanno varcato il cancello d’ingresso della caserma generale Giuseppe Perotti a Bologna, sede del 37° battaglione meccanizzato «Ravenna» e di una compagnia del genio. Ed ogni volta, muta e solenne li accompagnava una grande lastra commemorativa in marmo posizionata su una delle pareti interne (nella foto), una lastra intitolata al generale Perotti, e recante la motivazione della medaglia d’oro al valor militare che il 15 marzo 1945 lo Stato Maggiore gli conferì alla memoria.

Sciolto il 37° Ravenna nel 1991, la Perotti venne “disarmata” nel 2001 e lasciata in uno stato di abbandono, con la lastra del generale Perotti che seguì la stessa sorte fino al 2015 quando, per fortuna, venne recuperata e spostata per essere consegnata alla omonima caserma Perotti di Fossano (Cn), sede del 1° reggimento di artiglieria terrestre (mon.) della Brigata alpina Taurinense, dove è stata ricollocata per salvaguardarla dal deterioramento.

Da ex caporale maggiore del 37° Ravenna, mi sono interessato alle sorti di quella lastra nel 2018, interpellando prima il 6° Reparto infrastrutture dell’Esercito in Bologna, e poi il comando della Brigata alpina Taurinense, ricevendo da essi notizia e assicurazioni che la lastra del generale Perotti era stata messa in salvo.

Credo, in cuor mio, che tutti noi ex del 37° Ravenna non possiamo che essere lieti di sapere che quella storica lastra continui ancora oggi ad essere onorata come merita.

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