di Carmelo Abisso
Nell’aula magna del Polo tecnico professionale di Lugo (Ra) ha avuto luogo sabato 16 marzo la Giornata del Tricolore, in occasione del 222° anniversario della nascita della bandiera italiana. Organizzata da amministrazione comunale e Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia (Unuci), protagonisti oltre 200 studenti delle scuole medie e superiori di Lugo, sono intervenuti alla cerimonia il prefetto di Ravenna Enrico Caterino, il sindaco di Lugo Davide Ranalli, lo storico Michele D’Andrea, il dirigente scolastico del Polo tecnico professionale Milla Lacchini. Presenti anche i rappresentanti delle Forze armate e delle Forze dell’ordine.
Il presidente dell’Unuci Lugo Renzo Preda, inossidabile moderatore dell’evento, ha ricordato che dal 1997 – anno del bicentenario dalla nascita del vessillo ideato e proposto dal lughese Giuseppe Compagnoni – Lugo celebra annualmente la “Giornata del Tricolore”, seconda città della bandiera dopo Reggio Emilia, dove fu esposto per la prima volta il 7 gennaio 1797. “Questa giornata è dedicata agli studenti delle scuole medie e superiori per ricordare i valori del Tricolore – ha detto Preda – sono loro che rappresentano il nostro futuro, la nostra meglio gioventù”. L’evento è organizzato, ha ricordato il presidente Unuci, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio e Banca del Monte di Lugo, Confcommercio Ascom Lugo e Banca Mediolanum.
“Oggi c’è una comunità che si stringe intorno alla scuola – ha detto nel suo saluto Milla Lacchini – con entusiasmo e passione, incarnati da Renzo Preda, fondamentale per veicolare l’esempio, i giovani lo sanno. Protagonisti sono gli studenti, tra i quali anche 78 della scuola media Baracca. Non è una celebrazione rituale, ma un importante momento educativo. La legge 222/2012 prevede l’insegnamento dell’inno di Mameli nell’ambito dei percorsi di cittadinanza, con momenti come questi. Una giornata che si inserisce a pieno titolo nei percorsi formativi, una opportunità strategica su Cittadinanza e Costituzione per le classi quinte all’esame di maturità”.
Il sindaco Davide Ranalli ha sottolineato il ruolo della scuola: “Luogo di formazione dove si può costruire una coscienza della società. La storia della nostra comunità ha un ruolo importante nella storia risorgimentale. La città di Compagnoni, il Tricolore, simbolo che rappresenta tutti noi. Crediamo che i giovani possono svolgere un ruolo fondamentale per la costruzione di una nuova identità nazionale. Questa giornata è motivo di orgoglio per tutta la comunità lughese”.
È seguita la proiezione del lavoro multimediale “Storia del Tricolore”, presentato dal professor Riccardo Francone e realizzato a cura degli studenti della 4^ M . Un gruppo di nove studenti di terza media del Baracca ha descritto i legami con il Tricolore, il Risorgimento e l’Unità d’Italia. Poi tre studenti di quinta dell’istituto tecnico “Compagnoni” hanno fatto una riflessione sul senso di appartenenza. Simona, nata in Albania “Mi sento italiana a tutti gli effetti. Sono orgogliosa di partecipare oggi e lo vivo con tanta fierezza”. Cristian, da dieci anni cittadino italiano “Sono felice di parlarne con voi, mi sento parte integrante di questo Paese”. Andrea, “Ho capito il vero significato della bandiera, l’unità. Rappresenta l’Italia. Invito i ragazzi come me a informarsi, l’unione fa la forza e il futuro siamo noi”.
Michele D’Andrea, esperto di storia e araldica, ha tenuto una lezione-spettacolo dal titolo “L’Inno svelato. Chiacchierata briosa su “Il Canto degli Italiani”. “Noi abbiamo uno dei più belli inni del mondo, ma che è suonato male – ha spiegato D’Andrea – Ci è stato consegnato senza istruzioni per l’uso. L’inno deve aggregare la collettività intorno a un progetto. E’ il popolo che dice si, come con “La bella Gigogin”, canto sensa senso che però è diventato la colonna sonora della 2^ guerra d’indipendenza ed ha segnato il Risorgimento italiano. Il nostro inno è una cabaletta, il finale di un atto, momento di esortazione”. Dopo aver demolito una serie di inni stranieri, copiati tra loro, con musiche e versi improbabili, D’Andrea rivela: ” Michele Novaro prende la poesia di Goffredo Mameli e descrive la scena: in fondo alla pianura c’è un trono, una figura che alza le braccia, con forte energia, verso 24 milioni di italiani, calpesti e derisi. Primo miracolo di Novaro: il messaggio è potente, entra nel cuore: Fratelli d’Italia! Secondo miracolo di Novaro: una voce che chiama e un popolo che risponde e per miracolo il popolo si convince fino al si! A questo punto tutti i presenti in aula magna sono scattati in piedi e diretti da Michele D’Andrea hanno cantato l’inno con grande entusiasmo, come voleva Novaro.
Il prefetto Enrico Caterino ha concluso gli interventi ricordando l’importanza dei simboli. “L’inno d’Italia e il Tricolore sono dei simboli che rappresentano la Repubblica. La simbologia è importante, la troviamo nel quotidiano, i ragazzi sui social. A Lugo c’è un simbolo, il cavallino rampante, quello di Baracca, che noi associamo alla Ferrari. I simboli li associamo a una emozione, quelli istituzionali comunicano l’appartenenza a una comunità, una tradizione. Piero Calamandrei nel 1955 disse che dietro la Costituzione c’è tutta la nostra storia, la storia del nostro Paese. A voi ragazzi auguro di costruire il vostro futuro nel rispetto dei principi costituzionali, cercate di impegnarvi perchè prevalgano sempre i nostri valori. Siate orgogliosi della nostra Italia”.
La Giornata del Tricolore si è conclusa con una forte emozione. La consegna della brochure con inno di Mameli e bandiera a Catia, studentessa diversamente abile, che nonostante le difficoltà motorie ha chiesto di far parte della sfilata con i suoi compagni di classe. Un lungo e commosso applauso ha chiuso la manifestazione.