Il Presidente Sergio Mattarella in occasione della riunione del Consiglio Supremo di Difesa (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha presieduto oggi, al Palazzo del Quirinale, la riunione del Consiglio Supremo di Difesa.
Alla riunione hanno partecipato: il Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Giuseppe Conte; il Ministro dell’Interno, Sen. Matteo Salvini; il Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro e delle Politiche Sociali, On. Luigi Di Maio; il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Prof. Enzo Moavero Milanesi; il Ministro della Difesa, Dott.ssa Elisabetta Trenta; il Ministro dell’Economia e delle Finanze, Prof. Giovanni Tria; il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Gen. Enzo Vecciarelli. Hanno altresì presenziato il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, On. Dott. Giancarlo Giorgetti; il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Dott. Ugo Zampetti; il Segretario del Consiglio Supremo di Difesa, Gen. Rolando Mosca Moschini.
Il Consiglio ha fatto il punto della situazione sulle principali aree di crisi.

La stabilità della Libia continua a costituire una priorità per l’Italia e per l’Europa. È necessario fare ogni sforzo per perseguire, assieme agli attori locali e agli alleati, un processo di normalizzazione che sia collegiale ed inclusivo, attuato nell’alveo delle Nazioni Unite.

La situazione del teatro siro-iracheno, malgrado la sconfitta del terrorismo sul territorio, resta precaria anche in relazione all’incertezza dei possibili sviluppi nell’area, determinati dai contrastanti interessi dei principali attori regionali. Gli aspetti umanitari, dovuti ad un eventuale innalzamento del livello di tensione, devono essere oggetto di costante attenzione da parte della Comunità Internazionale.

In Afghanistan è necessario seguire attentamente l’evolversi della situazione, con particolare riguardo agli sviluppi strategici e ai tentativi di dialogo tra i soggetti interessati. Il Consiglio ha ribadito che qualunque decisione nazionale deve essere assunta in pieno coordinamento con gli alleati e con il governo afghano, garantendo comunque la sicurezza degli assetti impiegati in quel Teatro ed i risultati finora conseguiti.

Il terrorismo transnazionale continua a costituire una minaccia, sebbene abbia progressivamente perso la sua dimensione territoriale. La trasformazione e l’adattamento delle forme di lotta impongono di mantenere alta l’attenzione e di aggiornare costantemente gli strumenti di contrasto.

Il Consiglio ha analizzato i possibili sviluppi di natura strategico-militare in ambito Alleanza Atlantica e Unione Europea e le discendenti implicazioni per il nostro Paese.
Le due organizzazioni, garanzia di pace e stabilità, restano il costante riferimento dell’Italia che deve continuare a contribuire ad esse in maniera convinta ed efficace.
Le criticità e le incertezze dello scenario internazionale impongono di disporre di uno strumento militare moderno, efficace e pienamente integrato nella dimensione europea e transatlantica.

Il Consiglio ha approfondito lo stato del processo di riforma e modernizzazione dello Strumento Militare nazionale ed ha sottolineato il carattere di continuità, anche finanziaria, che deve necessariamente caratterizzare i programmi di ammodernamento che si sviluppano su orizzonti temporali particolarmente lunghi.
Le limitate disponibilità finanziarie impongono di procedere, con celerità e determinazione, nel processo di razionalizzazione delle Forze Armate, concentrando le risorse sulle capacità realmente necessarie per l’assolvimento dei compiti primari per garantire la sicurezza del Paese.

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