“Di fronte a fatti terribili come quelli accaduti a Firenze credo occorra un sussulto. Anche la routine inesorabile del palinsesto deve fermarsi. Non è possibile, credo, archiviare i fatti di Firenze(nella foto la protesta dei senegalesi) e dopo averli visti nei tg e passare poi alla seconda o terza visione del solito film di azione. Ed è per questo che per stasera abbiamo “rivoluzionato” la programmazione”.

Così Antonio Di Bella direttore di Raitre in un’intervista rilasciata al direttore di Articolo21 Stefano Corradino. “Ho chiesto ai miei capistruttura che materiale avevamo per rivoluzionare in poche ore la programmazione. Luigi Bizzarri e Annamaria Catricalà, assieme a Lorenzo Hendel, mi hanno portato due documenti di grande qualità: ‘Sangue verde’ girato da Andrea Segre due anni fa tra i senegalesi sopravvissuti a un’altra strage, quella di Rosarno e “Polenta e macaroni, quando gli altri eravamo noi” di Nietta La Scala (con la collaborazione di Gian Antonio Stella) sulle violenze ai danni degli emigrati italiani all’estero dagli inizi del secolo ai giorni nostri.

Aldilà degli approfondimenti giornalistici, che fanno i tg, e in particolare benissimo il tg3, credo che anche la rete possa e debba fare la sua parte”. “Ero appena sbarcato a Roma da New York – prosegue Di Bella – quando ho fortemente voluto uno speciale Agorà condotto da Andrea Vianello sulla morte di Steve Jobs. Riccardo Iacona ha realizzato e condotto in poche ore uno speciale prima diretta da Genova sull’alluvione, Giovanni Floris, uno speciale Ballarò al sabato, dopo le dimissioni del governo Berlusconi. E poi c’è l’esperimento di una trasmissione inventata ad hoc per la crisi “La crisi in mezz’ora” dalle 20.00 ogni giorno con Lucia Annunziata che è stata un successo. Il tentativo è quello di essere il meno “ingessati” possibile e di adeguarsi ai cambiamenti in corso con flessibilità”.

“Su temi come questi l’informazione e la programmazione televisiva” possono fare molto” conclude il direttore di Raitre sul sito articolo21.org. “Andrebbe sottolineato ad esempio un lavoro spesso sottovalutato quello degli sceneggiatori di “Un Posto al sole” in onda ogni giorno su Raitre. In silenzio e senza clamori adattano giorno per giorno le trame ai valori che cambiano nella nostra società. Gli anticorpi a razzismo e xenofobia nascono anche dal lavoro silenzioso di questi professionisti”.

Fonte: TMNews, 16 dicembre 2011

 

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here