Solo la Somalia e’ piu’ pericolosa della Siria per i giornalisti: lo stima Reporter senza frontiere (Rsf) nel suo barometro sulla liberta’ di stampa, che elenca 34 reporter uccisi da gennaio in tutto il mondo. In Somalia, ad oggi, sono 8 i giornalisti uccisi.
In Siria Rsf conta sei reporter uccisi (Mohammad Saeed, Tv di Stato siriana; Marie Colvin, Sunday Times; Remi Ochlik, IP3 Press; Gilles Jacquier, France 2; Shoukri Ahmed Ratib Abu Bourghoul, Al-Thawra; Mika Yamamoto, Japan Press, uccisa ieri ad Aleppo), e 30 tra blogger e citizen journalist morti.
A questi, se le notizia di al Jazeera venissero confermate, va aggiunto il cameraman di al Hurra, il turco Cuneyt Unal, morto ad Aleppo. C’e’ poi Anthony Shahid, il cronista del New York Times che Rsf non annovera nell’elenco perche’ deceduto per una attacco di asma a febbraio, dopo essere entrato clandestinamente in Siria.
Rsf infatti include nella lista solo i reporter uccisi direttamente nell’ambito dello svolgimento delle proprie funzioni e di cui abbia accertato con chiarezza le cause e le circostanze della morte.
All’elenco di Rsf andrebbero aggiunti i siriani Ali Abbas (Sana) e Yusuf al-Bushi (freelance), uccisi ieri, Ramy Al-Sayed (Shaam News Network) morto a Homs lo stesso giorno di Colvin e Ochlik, e i due iracheni Ali Jabburi al Kaaby (Al Riwaa) e Falah Taha (freelance), uccisi a meta’ luglio. Ci sono poi i reporter e i blogger finiti agli arresti: in Siria sono 30.
Fonte: Ansa, 21 agosto 2012