29 novembre 2012. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha presieduto ieri , al Palazzo del Quirinale, una riunione del Consiglio Supremo di Difesa.

 

Alla riunione hanno partecipato: il Presidente del Consiglio dei Ministri, Sen. Mario Monti; il Ministro per gli affari esteri, Amb. Giulio Terzi di Sant’Agata; il Ministro per l’interno, Dott.ssa Annamaria Cancellieri; il Ministro per l’economia e le finanze, Prof. Vittorio Grilli; il Ministro per la difesa, Amm. Giampaolo Di Paola; il Capo di Stato Maggiore della difesa, Generale Biagio Abrate. In rappresentanza del Ministro per lo sviluppo economico, Dott. Corrado Passera, è intervenuto il Sottosegretario al Ministero per lo sviluppo economico, Prof. Massimo Vari.

Hanno altresì presenziato alla riunione il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dott. Antonio Catricalà; il Segretario generale della Presidenza della Repubblica, Cons. Donato Marra; il Segretario del Consiglio Supremo di Difesa, Gen. Rolando Mosca Moschini.

Il Consiglio ha fatto il punto sulla situazione nelle aree di crisi, a partire dai drammatici eventi del confronto armato tra Israele ed Hamas e dagli ultimi sviluppi del conflitto interno siriano, valutandone il possibile impatto sugli equilibri medio-orientali e sul processo di stabilizzazione in corso nei Paesi della Primavera Araba. Su tali basi e nella considerazione della perdurante crisi economica e delle tendenze di fondo degli scenari internazionali, sono state altresì discusse le prospettive della sicurezza nel Mediterraneo e nelle regioni di più diretto interesse strategico per il nostro Paese e per l’Europa. Al riguardo, ribadita la validità e l’opportunità del processo di riqualificazione e razionalizzazione del nostro impegno nelle missioni internazionali, già da tempo avviato in linea con i più stringenti vincoli di bilancio, si è convenuto sull’esigenza che le Forze Armate italiane restino comunque pronte a fornire nuovi contributi ad interventi militari della Comunità Internazionale, qualora se ne evidenziasse la necessità.

Il Consiglio ha quindi espresso il proprio apprezzamento per l’iniziativa assunta dall’Italia in seno alla Politica di Sicurezza e Difesa Comune (PSDC), volta a promuovere la progressiva integrazione degli strumenti militari europei. Al riguardo, è stata evidenziata la necessità di avviare progetti di cooperazione tecnico-militare, inizialmente anche a livello bilaterale, che rispondano a requisiti di concretezza e innovazione e, sia nel breve sia nel medio-lungo termine, siano in grado di garantire efficacia operativa, attraverso la condivisione delle limitate risorse disponibili a supporto delle capacità di intervento dell’Unione nelle aree di primario interesse. In tale prospettiva, un ruolo importante potrà essere svolto da un’industria europea della Difesa più competitiva, economicamente remunerativa ed in grado di far fronte alle crescenti e sempre più complesse esigenze di sicurezza dell’Unione Europea e dell’Alleanza Atlantica, ma anche della Comunità Internazionale nel suo insieme.

Il Ministro della Difesa ha poi illustrato lo stato dei lavori parlamentari per l’approvazione del disegno di legge delega relativo alla riforma delle Forze Armate e gli sviluppi del progetto. Al riguardo, ha sottolineato la necessità di rendere operanti strumenti normativi idonei a ridurre gli organici nella misura e nei tempi previsti, garantendo ogni possibile tutela del personale interessato ma tenendo anche conto dell’irrinunciabile esigenza di continuare ad assicurare un regolare, seppur ricalibrato, flusso dei reclutamenti. In tale quadro, sono in corso di elaborazione disposizioni regolamentari per l’armonizzazione dell’accesso al sistema pensionistico del personale del comparto difesa e sicurezza con le norme di recente adottate in materia per la Pubblica Amministrazione.

Una significativa riduzione dei costi della Difesa deriverà anche dal settore della gestione delle infrastrutture. A tal fine, è in atto una profonda revisione dell’articolazione delle Forze Armate nel Paese, ispirata a criteri di distribuzione bilanciata su tutto il territorio nazionale.

Il Consiglio ha ribadito il proprio apprezzamento per il lavoro svolto, auspicando che il progetto venga approvato dal Parlamento prima della fine della legislatura, in linea con i criteri di riequilibrio dei settori funzionali di spesa e gli obiettivi di qualificazione delle capacità posti a fondamento della sua attuazione, in modo che il Paese possa continuare a disporre di uno strumento militare efficiente e pienamente in grado di far fronte alle crescenti e sempre più complesse esigenze di sicurezza.

Redazione

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