28 giugno 2012. Nel golfo dell’Asinara è stata finalmente identificata una parte del relitto della corazzata Roma, adagiata a circa 1000 metri di profondità ed a circa 16 miglia dalla costa sarda . Le prime ed esclusive immagini del relitto sono state riprese dall’ ingegner Guido Gay titolare della società Gaymarine s.r.l. che da molti anni conduce in zona sperimentazioni di innovative apparecchiature di esplorazione subacquea da lui ideate e costruite.
Grazie all’ausilio di un sofisticato robot subacqueo Pluto Palla, e ad altri esclusivi strumenti imbarcati a bordo del catamarano Daedalus di proprietà dello stesso ingegnere, il sito dove giace il relitto della corazzata Roma è stato individuato e visitato.
Il personale della Marina militare, imbarcato per l’occasione sul Daedalus su invito dell’ingegnere Gay, nostro connazionale, ha verificato la inequivocabile coerenza delle immagini, riprese per la prima volta il giorno 17 giugno 2012 e ripetute il 28 giugno 2012, di pezzi di artiglieria contraerea imbarcata sulla corazzata Roma.
Dopo 69 anni dall’affondamento è stato possibile assegnare la corretta posizione a quello che la Marina militare ritiene uno dei più importanti sacrari del mare. La corazzata Roma fu affondata il nove settembre del 1943 da un aereo tedesco e nella quale morirono 1352 marinai, insieme al comandante delle forze navali da battaglia della regia Marina, l’ammiraglio di squadra Carlo Bergamini. Solo 622 furono i sopravvissuti.
La Gaymarine è una società specializzata nella progettazione e produzione di veicoli e apparecchiature subacquee ad alta tecnologia ed in particolare dei veicoli denominati Pluto, che sono stati costruiti in centinaia di unità e sono in uso in Italia anche sui cacciamine della Marina militare e in numerosi paesi esteri.
I dettagli della scoperta verranno presentati nel corso di una conferenza stampa che si terrà a la Maddalena all’inizio della prossima settimana.
Redazione