Nel corso del 2012 l’Esercito Italiano ha continuato a svolgere la propria missione al servizio della comunità nazionale e internazionale.
Nell’anno che sta per concludersi i comandi e il personale di 6 brigate e 26 reggimenti della Forza armata si sono succeduti nei principali teatri operativi dell’Afghanistan, del Libano e del Kosovo per garantire la presenza continua di oltre 4300 soldati a salvaguardia della sicurezza fuori dai confini nazionali.
In Italia, su richiesta delle prefetture competenti, congiuntamente alle Forze dell’ordine, 21 reggimenti dell’Esercito hanno assicurato permanentemente, con circa 5000 militari, il pattugliamento delle principali aree metropolitane e la vigilanza di installazioni e obiettivi sensibili nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure”.
Dall’inizio dell’operazione, nell’agosto 2008, ad oggi, sono state controllate complessivamente più di 1milione e 800mila persone e 920 mila mezzi di cui più di 8.000 sequestrati, insieme a centinaia di armi ed oltre 2.100 chili di droga.
L’emergenza maltempo, causata dalle intense precipitazioni nevose dei primi mesi dell’anno trascorso, ha reso necessario l’intervento di 2.000 militari e 500 mezzi appartenenti a 24 fra comandi, scuole e reparti della Forza armata situati principalmente nell’area centro nord del Paese. L’impegno di assistenza ai cittadini italiani si è rinnovato in occasione dell’emergenza maltempo in Toscana e Lazio in novembre. I reparti dell’Esercito delle aree colpite hanno supportato la Protezione civile con 140 militari e 40 mezzi. Supporto che è stato fornito anche nel mese di maggio quando, a seguito del sisma che ha colpito l’Emilia Romagna, parte della Lombardia e del Veneto, le prefetture hanno richiesto l’impiego dell’Esercito in concorso alla Protezione civile.
I reggimenti del genio hanno provveduto con 300 militari e oltre 100 mezzi e attrezzature speciali, alla rimozione di 1.100 tonnellate di macerie e alla vigilanza delle “zone rosse”, occupandosi della direzione di 6 progetti di demolizione e messa in sicurezza delle infrastrutture e la verifica di agibilità di 803 edifici danneggiati dal terremoto.
Alla mezzanotte del 31 dicembre si concluderà, dopo quasi 44 mesi, l’operazione “Aquila”. Iniziata nei primi giorni successivi all’emergenza del 6 aprile 2009, a seguito del sisma in Abruzzo, ha visto l’impiego di 700 militari per la rimozione delle macerie e la vigilanza delle aree maggiormente danneggiate. Un bilancio positivo quello dell’operazione “Aquila” che ha permesso la rimozione di oltre 160 mila tonnellate di macerie e l’effettuazione di numerosi lavori per il ripristino della viabilità nel capoluogo abruzzese. Inoltre, una task force del genio militare ha provveduto alla realizzazione di 1085 Map (Moduli abitativi provvisori), che hanno accolto le famiglie private della propria abitazione. Lo stesso genio militare che con i propri militari del comando genio, del Centro di eccellenza C-Ied e dei 12 reggimenti presenti sul territorio nazionale ha effettuato 2285 interventi specialistici per la bonifica di ordigni esplosivi e residuati bellici (oltre 30.000 negli ultimi 10 anni), ed allestito 27 ponti del tipo Bailey per il ripristino della viabilità;
Anche gli elicotteri dell’Aviazione dell’Esercito, che continuano a volare nei cieli del Libano e dell’Afghanistan in supporto ai contingenti nazionali schierati, hanno partecipato alla campagna antincendi boschivi sul territorio nazionale con 228 ore di volo.
L’impegno dell’Esercito italiano, nella notte di S. Silvestro e per il 2013, è di continuare quotidianamente a costituire una risorsa per la difesa, la sicurezza, la pubblica utilità e la tutela ambientale, in Italia e nel mondo.
Redazione