21 novembre 2011. Stimato professionista esperto nel settore della logistica, che in zona di operazioni viene denominata di aderenza, il tenente colonnello Marcello Ciro Coco, classe ‘59 originario di San Giovanni Rotondo(FG), ha anche il dono di avere una voce incredibile.
Alle spalle numerose missioni all’estero, nel 2009 è scampato per pura fatalità all’attentato del 17 settembre a Kabul , dove persero la vita sei nostri militari. In servizio presso il 6° reggimento trasporti che ha sede a Budrio (BO), ora in missione in Libano.
Ha lasciato il cuore nella sua San Marco in Lamis dove ha vissuto sino all’età di 27 anni. Sposato con Lucia, originaria anche ella di San Giovanni Rotondo, nonno di Rebecca. Tifoso da tempi immemori del Napoli confessa “sono anche simpatizzante del Foggia e del Bari e non potrebbe esse diversamente visto che mio padre è barese”
Padre di due figli che hanno sempre appoggiato la scelta del genitore di sacrificare la vita per fare il peacekeeper in giro per il mondo, dice “la vera missione è quella delle nostre famiglie che accettano le nostre scelte di vita. Essere un militare è molto più di una professione, è un intimo convincimento che ti aiuta quando la lontananza fa breccia nei sentimenti di padre”.
Una vita difficile ma sicuramente piena di soddisfazioni anche quelle che vengono dai complimenti che riceve ogni volta che si cimenta nel canto.
Infatti in occasione della commemorazione del 4 novembre, presso l’ambasciata Italiana a Beirut, Coco si è esibito accompagnato dalla fanfara del 7° reggimento bersaglieri di Bari.
Un’esibizione che ha lasciato tutti a bocca aperta convinti che non si trattasse di un ufficiale dell’ Esercito ma di un cantante professionista. Variegato il suo repertorio che abbraccia tutta la musica Italiana.
Fonte: contingente italiano in Libano