13  novembre  2012. Nella base “Millevoi” a Shama, Libano del sud, ha avuto luogo oggi il passaggio di responsabilità alla guida del contingente italiano e del settore ovest di Unifil. La 132^ brigata corazzata “Ariete”, comandata dal generale  Gaetano Zauner è stata sostituita dalla brigata aeromobile “Friuli”, comandata dal generale Antonio Bettelli.

Alla cerimonia per l’assunzione della responsabilità della “brigata di Bologna” hanno partecipato il sottosegretario alla Difesa, Gianluigi Magri, bolognese, giunto a Shama con il comandante del Coi (Comando operativo di vertice interforze) generale di corpo d’armata Marco Bertolini e l’ambasciatore italiano in Libano Giuseppe Morabito.

Nel suo discorso Il rappresentante del Governo italiano ha posto l’accento sul significato e sull’importanza che il paese attribuisce alla missione in Libano, ricordando i risultati del lavoro svolto dai  militari italiani e riconoscendo i meriti del contingente nazionale. “La Nazione vi è grata – ha detto il sottosegretario Magri – voi, con il vostro operato, ci rendete orgogliosi di essere italiani”. Magri ha aggiunto poi di aver ricevuto ieri a Bruxelles importanti attestazioni di apprezzamento per l’operato del contingente italiano in Libano, perchè “i militari italiani sono uomini giusti e veri soldati che operano nel rispetto delle tradizioni e delle popolazioni locali”.

Il passaggio di responsabilità del comando del settore ovest è stato presieduto dal comandante di Unifil, generale di divisione Paolo Serra ed è stato salutato da numerose  autorità civili, religiose e militari libanesi e folte rappresentanze dei diversi contingenti di Unifil.

Durante gli ultimi sei mesi, il contingente multinazionale del settore ovest guidato dal generale Zauner , composto da circa 1100 soldati italiani e da ulteriori 2300 militari provenienti da Ghana, Corea del sud, Malesia, Irlanda, Finlandia, Slovenia e Brunei, ha operato in stretto coordinamento con le Forze armate libanesi per garantire sicurezza  e stabilità nel sud del Libano.

Le attività condotte giornalmente dall’ Ariete hanno garantito  il controllo del territorio, attraverso circa 500.000 km di pattuglie svolte in diverse configurazioni  molte delle quali congiunte con le Forze armate libanesi, altre connesse al blue line marking project, hanno riguardato lo sminamento di ben 4 corridoi lungo la blue line nei quali sono state trovate e distrutte 51 mine antiuomo e 5 anticarro.

Inoltre, attraverso la realizzazione di progetti di cooperazione civile e militare di vario genere, i corazzati dell’Ariete hanno concorso al  miglioramento delle condizioni di vita della popolazione locale ed  il supporto allo sviluppo dell’area, intrattenendo continue e proficue relazioni con tutte le autorità civili e religiose del sud e favorendo il dialogo interconfessionale

Per i militari della brigata Friuli si tratta di un ritorno nella terra dei cedri, ove permarranno nei prossimi sei mesi continuando l’opera iniziata nell’agosto 2006 dai contingenti italiani.

Redazione

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