5 dicembre 2012. “L’Italia non sta considerando ulteriori riduzioni numeriche del nostro contingente di stanza nel Libano, perche’ riteniamo che la forza Unifil sia piu’ necessaria che mai data la situazione nella regione”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio Mario Monti.
L’Italia, ha ricordato Monti, contribuisce ad Unifil con “1.150 unita’, erano un po’ di tempo fa 1.800 e per ragioni finanziarie abbiamo ridotto il contingente. Devo dire che il contributo italiano si misura naturalmente in primo luogo in termini numerici, ma, come gentilmente ha piu’ volte sottolineato il Primo ministro Mikati, il valore della presenza italiana e’ fortemente accresciuto dal fatto che il comandante e’ il generale Paolo Serra e l’Italia inoltre detiene il comando del settore Ovest di Unifil con il generale Bettelli e la brigata Friuli. Quindi e’ un impegno quantitativamente rilevante, che non intendiamo ridurre. Questo sforzo di 1.150 rappresenta uno sforzo considerevole per l’Italia dal punto di vista umano e finanziario nell’attuale situazione”.
“E’ stato anche gradito -ha concluso Monti- l’apprezzamento che il Primo ministro ha fatto per quanto riguarda l’efficienza operativa unita alla qualita’ umana della presenza italiana in Unifil e questa e’ una caratteristica che ci da’ grande conforto e soddisfazione quando la vediamo rilevata, in Libano e in altri teatri difficili, come mi e’ recentemente capitato in Afghanistan”.
Monti ha poi ricordato che, “nell’ottica di una sempre maggiore responsabilizzazione delle Forze armate libanesi nel teatro di operazioni Unifil, come previsto dalla risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza, l’Italia conferma il proprio favore per lo svogimento di una pledging conference in favore delle Forze Armate libanesi sotto l’egida Unifil-Onu, che il comandante della missione, generale Serra, ha in animo di promuovere”.
Fonte: Adnkronos