9 gennaio 2013. I fotoreporter Rebeschini e Santosuosso, assieme ai colleghi Murgese e Salvatori, tornano in possesso del loro materiale, ma gli scatti sono andati persi. Oggi il rientro in Italia.
I quattro giornalisti vittime di un sequestro lampo in Libano a pochi chilometri dal confine con Israele, torneranno in Italia oggi, con atterraggio a Milano. Lo rende noto Mario Rebeschini (nella foto, a destra con il generale Serra, comandante di Unifil) uno dei protagonisti della vicenda, fotoreporter e collaboratore del Resto del Carlino. Con lui Rossella Santosuosso, fotoreporter, Elisa Murgese (Radio Popolare e Left) e Gianfranco Salvatori (Citynews).
I quattro viaggiavano a bordo di mezzi Unifil. “Le macchine fotografiche e i cellulari sottratti ai quattro giornalisti in un agguato di Hezbollah – scrive Rebeschini – sono stati in gran parte restituiti compreso il denaro conservato negli zainetti. Alle 23 di ieri notte il comandante della base di Shama il generale Bettelli, ci ha invitato nel suo ufficio per consegnarci il materiale restituito. Il gesto ha confermato quello che già immaginavamo. Un segnale di insofferenza che un gruppo di Hezbollah di Aita Achaab, il paese che abbiamo attraversato, perché ritiene che i passaggi servano solo per documentare con telecamere nascoste la loro vita, le loro attività e schedarli”.
“Il materiale – precisa il fotoreporter – ci è stato reso ovviamente senza le card delle macchine fotografiche, le registrazioni, alle carte geografiche e alle radio sottratte ai militari. Materiale che sarà valutato dai dirigenti Hezbollah per avere la conferma dei loro sospetti. Sembra abbiano anche voluto confermare che non si fidano di un governo che, per voce del presidente Berlusconi, tre anni fa dichiarò che l’Italia era amica di Israele e degli americani”.
Fonte: la Repubblica Bologna