24 marzo 2012. Tredici paesi europei hanno firmato giovedi a Bruxelles una dichiarazione di intenti per partecipare ad un progetto di creazione di un’unita’ medica modulare multinazionale la cui leadership e’ affidata all’Italia.
Lo ha annunciato Claude-France Arnould, capo esecutivo dell’Eda, l’Agenzia europea della Difesa. Il progetto rientra nell’ambito della strategia ”pooling and sharing” per far fronte ai tagli ai bilanci della Difesa imposti dalla crisi finanziaria, attraverso una maggiore cooperazione e condivisione.
Il progetto mettera’ insieme differenti moduli(rianimazione, pronta emergenza, chirurgia, radiologia, unita’ di terapia intensiva) da parte di diversi stati membri. L’unita’ potra’ essere dispiegata sia in operazioni militari che in missioni civili per far fronte a catastrofi e disastri naturali, a partire dal 2014.
”In questo settore, l’Italia ha una expertise molto riconosciuta”, ha detto Claude-France Arnould in un incontro stampa a margine del Consiglio Difesa della UE.
L’Italia definira’ il concetto e il sistema modulare insieme a Olanda, Cipro, Repubblica ceca, Ungheria, Slovenia, Grecia, Spagna, Romania, Austria, Finlandia, Germania e Francia.
La strategia ‘pooling and sharing’ – che fa il paio con il concetto di ‘smart defence’ lanciato dalla Nato – ha fatto oggi passi in avanti anche in altri settori: il rifornimento in aria, l’addestramento (incluso elicotteri e jet), la sorveglianza marittima e le gare d’appalto (soprattutto per il catering). Sei paesi (Austria, Cipro, Germania, Grecia, Lussemburgo e Repubblica ceca) hanno anche lanciato il progetto ‘Go green’ per migliorare l’efficienza e il risparmio energetici della difesa europea, anche con l’installazione di pannelli solari sulle tende da campo.
Tra il 2008 e il 2010, le spese nel settore difesa dei 26 stati membri dell’Eda si sono contratte del 4,4%, a 194 miliardi di euro nel 2010.
Redazione