di Paolo Valpolini
Il primo elicottero da trasporto tattico NH90 dell’Esercito italiano destinato al teatro afgano è stato caricato a bordo di un C-17 Globemaster III della US Air Force lo scorso 18 agosto sull’aeroporto di Bologna. L’Italia sarà quindi la prima nazione a rischierare il nuovo elicottero in zona operativa. Cinque elicotteri di questo tipo verranno trasportati per via aerea fino alla base di Herat dove andranno a dar vita alla Task Unit “Nemo”, facente parte della Task Force “Fenice”, il reparto dell’Aviazione dell’Esercito italiano che supporta il contingente Isaf di RC-West. L’unità, i cui elicotteri assicureranno missioni di supporto tattico e Forward Medevac, comprenderà una quarantina di militari.
Dal momento che un numero sufficiente di elicotteri allo standard Full operational capability (Foc) non sarà disponibile che a partire da fine 2013, gli aeromobili rischierati sono allo standard definito “Additional IOC+”, che comprende tutti i sistemi delle macchine Foc fatta eccezione per la radio satellitare Sicral e per il Link 16. Gli elicotteri rischierati possono montare la blindatura sul pavimento, sia in cabina che nel vano di carico, e sono armati con le mitragliatrici Oto Melara/Dillon M134D Gatling da 7,62 mm ai portelloni laterali, mentre i militari useranno la rampa posteriore per l’accesso.
La Task Unit “Nemo” comprende equipaggi del 7° reggimento Aves “Vega”, del 26° Reos (reparto elicotteri operazioni speciali) e alcuni elementi del Task Group NH90, il gruppo incaricato di introdurre in servizio il nuovo elicottero nell’Aves. Il supporto logistico è fornito al 2° reggimento sostegno Aves “Orione”, il reparto responsabile per il supporto del nuovo aeromobile. La creazione del reparto è iniziata nell’estate 2010, e alcuni elementi hanno superato le 500 ore di volo sul’NH90. Questo periodo ha permesso l’ottimizzazione delle procedure operative e tecniche, la suite di autodifesa è stata provata in condizioni molto vicine a quelle reali, alcuni sistemi, ad esempio il software del generatore di mappe digitali, sono stati migliorati, mentre gli equipaggi hanno potuto familiarizzare con sistemi nuovi quale il Mission Planning and Analysis System.
Nei periodi più caldi sarà necessario trovare il giusto compromesso fra autonomia e carico utile e gli addetti alla pianificazione sono al lavoro su questo argomento anche alla luce del cambiamento dello scenario dovuto al passaggio di alcuni Cop (Combat out post) da Isaf alle forze afgane, che dovrebbe portare a una riduzione del numero di Farp (Forward arming refueling point) disponibili. Il rischieramento della Task Unit “Nemo”, che necessiterà complessivamente cinque missioni di C-17, si completerà entro metà settembre 2012 e il comando Aviazione dell’Esercito ipotizza una Ioc (Initial operational capability) per fine settembre e una Foc un mese più tardi.