10 ottobre 2012. Nell’ambito delle celebrazioni per il 32° anniversario della costituzione del corpo degli ingegneri, presso le installazioni dell’Ufficio tecnico territoriale armamenti terrestri di Nettuno, si è svolto ieri il Force protection day, gli ultimi sviluppi nel campo della protezione dei militari impegnati nelle missioni all’estero.
Nel corso dell’evento sono stati affrontati i temi della protezione Cbrn (Chimica batteriologica radiologica e nucleare), della difesa contro gli ordigni improvvisati (Ied), la protezione delle basi operative avanzate (Fob), i sistemi passivi di protezione balistica e la route clearance.
Intervenendo in occasione dell’evento il capo di stato maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Claudio Graziano, ha sottolineato l’importanza del corpo degli ingegneri nell’evoluzione tecnologica dell’Esercito e delle Forze armate e ne ha ricordato le origini che risalgono al 1752 con l’istituzione dei corpi tecnici di origine sabauda.
Il generale Graziano, nel rivolgersi agli ufficiali del corpo, ha ricordato come nelle moderne operazioni militari i “cambiamenti richiesti alla tecnologia avvengono in tempi rapidissimi” aggiungendo che “i mezzi che non sono risultati idonei a fronteggiare le moderne minacce, come quelle in Afghanistan, e garantire quindi la sicurezza del personale oggi non sono più in servizio”.
E’ necessario uno “sviluppo tecnico e industriale rapidissimo rispetto al passato” per cui è essenziale una “forte integrazione tra i tecnici delle Forze Armate e il sistema industriale nazionale”.
Il Corpo degli ingegneri, ha aggiunto il capo di stato maggiore dell’Esercito, è “essenziale per la garantire la sicurezza dei nostri soldati allorquando essi sono chiamati anche a combattere nelle moderne operazioni militari” ed è “necessario per la trasformazione delle forze in senso expeditionary nonché per l’integrazione joint e combined”. In questo senso, ha concluso il generale “il segretario generale della Difesa e direttore nazionale degli armamenti ha avviato le azioni per orientare le poche risorse disponibili sulla componente operativa e sullo sviluppo”.
La manifestazione si è conclusa con una serie di prove dimostrative di mezzi e materiali per la protezione del personale che ha incluso prove di resistenza di vetri e giubbetti antiproiettili e dimostrazioni dinamiche dei più moderni veicoli e sistemi di protezione del personale prodotti dall’industria nazionale. Tra questi il veicolo Vtlm Lince con torretta remotizzata, il Mpv (Medium protected vehicle) con sistemi antimina per l’attività di route clearance, il veicolo terrestre telecomandato Ugv (Unmanned ground vehicle) e i disturbatori elettronici per la difesa dagli ordigni radiocomandati (Rc-iev).
Redazione