21 aprile 2013. “Testimonianza solenne di apprezzamento e di affetto per la costante, pluriennale e meritoria attività svolta da policlinico militare di Roma a salvaguardia della salute dei cittadini con e senza le stellette”, con questa motivazione il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha concesso oggi, in Campidoglio, la cittadinanza onoraria della capitale al policlinico militare Celio.

 

All’evento, che si è svolto nell’ambito delle celebrazioni del 2766esimo anniversario del Natale di Roma, hanno partecipato, tra gli altri, il capo di stato maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Claudio Graziano, l’onorevole Domenico Rossi e il direttore del policlinico militare, maggiore generale Mario Alberto Germani.

“Il Policlinico Militare di Roma, costruito sul colle Celio, nel 1891”, si legge nel verbale di delibera dell’assemblea capitolina, “in oltre centoventi anni di vita operosa e ininterrotta, sia in pace sia in guerra, ha acquisito nel corso di tanti anni un profondo radicamento nella città che lo ospita e ha continuato a essere severo custode di quelle virtù che consacrano il soldato di sanità”.

Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, nel suo discorso ha rivolto un particolare ringraziamento al personale del policlinico militare Celio “per l’assistenza prestata a tutti i militari all’estero, portando per il mondo il nome di Roma”, ha continuato Alemanno, “e per l’impegno profuso nella sperimentazione delle cellule staminali”.

Il generale Graziano dopo aver ringraziato le autorità presenti e la città di Roma, che ospita dal 1891 il policlinico militare Celio,  per il prestigioso riconoscimento concesso, ha espresso la sua riconoscenza “per l’attività svolta dall’ospedale militare, in particolar modo negli ultimi anni, numerosi soldati, uomini e donne, sono vivi per la professionalità che il personale medico militare ha espresso sul terreno, sul campo e nelle sale operatorie”, ha continuato il generale Graziano “noi stiamo investendo sulla ricerca, assieme alla componente sociale e umana del Paese per assicurare una sempre maggiore professionalità nell’interesse del Paese, di tutte le Forze armate e della città di Roma”.

Ha poi preso la parola il direttore del policlinico Celio, generale Germani, che ha detto “il policlinico militare Celio oltre a operare in Afghanistan , Libano e Kosovo si evolve anche dal punto di vista tecnico scientifico grazie alle collaborazioni con le università di Roma e con gli altri ospedali della capitale”. “Sul territorio nazionale”, infatti, “il Policlinico militare è inserito nel circuito dell’emergenza sangue a Roma e ha curato, di recente, tanti cittadini romani che in situazioni di criticità non potevano essere ricoverati, a causa del sovraffollamento, nelle strutture pubbliche”.

L’impegno del policlinico militare si è anche estrinsecato nella partecipazione alle missione di pace nel mondo in cui l’Italia ha fornito il suo contributo di solidarietà internazionale. Sono trascorsi ormai più di 30 anni dal suo primo intervento nella città di Beirut nel 1982. Da allora gli ufficiali medici e i sottufficiali infermieri del Celio sono periodicamente partiti per fornire la loro assistenza in molti teatri operativi, tra i quali il Kurdistan nel 1991, la Somalia nel 1993, il Mozambico nel 1994, in Bosnia e in Albania nel 1996, in Kosovo nel 1999, in Macedonia nel 2000, in Iraq dal 2003 al 2006, nel Ciad nel 2008, ad Haiti in occasione del terremoto nel 2010. Attualmente, il Celio alimenta con personale sanitario l’Afghanistan, il Libano e il Kosovo.

Redazione

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