14 febbraio 2013. Una storia che e’ un ”tutt’uno con quella della nazione”, un corpo che e’ un ”mito, un simbolo”, come la Ferrari e che, nonostante i tagli ”non ha mai intaccato la qualita’ del servizio offerto alla gente”.

 

Con queste parole il comandante generale dei carabinieri Leonardo Gallitelli e il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola hanno inaugurato l’anno accademico della scuola ufficiali dei carabinieri, la struttura di alta formazione dell’Arma.

Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato diverse autorita’ civili e militari tra cui il vice presidente della Consulta Mazzella, i ministri Cancellieri, Severino, Fornero, Balduzzi, il direttore del Dis Massolo.

”La nostra storia e’ un tutt’uno con quella della nazione ed e’ stata scritta dalle ben 4.613 stazioni che sono la piu’ immediata e concreta espressione della vicinanza dello Stato perche’ svolgono un ruolo di rassicurazione, solidarieta’ e protezione – ha detto Gallitelli – Ed e’ questo il motivo per cui tutti i nostri sforzi sono indirizzati alle stazioni, attraverso il sostegno a quelle piu’ impegnate e la riconfigurazione di quelle caratterizzate da ridotte esigenze operative”.

L’altro grande obiettivo dell’Arma, ha spiegato il comandante generale, e’ la riduzione delle spese, assieme ad un riordino dei ruoli e alla necessita’ di dare il via ad una previdenza complementare. ”Abbiamo definito un rigoroso programma che prevede il recupero di fondi dagli organi burocratici e amministrativi a favore di quelli operativi”.

In particolare sono stati risparmiati 6,2 milioni di costi relativi agli affitti delle caserme, e’ stato ridotto del 30% il parco autoveicoli, del 60% quello delle motovedette e del 50% quello degli elicotteri. ”Senza mai intaccare – ha sottolineato Gallitelli – l’operativita’ dell’Arma”. Si stanno inoltre studiando ulteriori interventi di razionalizzazione sempre pero’ ”attenti a non arretrare mai la qualita’ del servizio offerto al cittadino”.

E proprio per migliorare la qualita’, l’Arma puntera’ su due elementi: la formazione e l’innovazione tecnologica. ”L’investimento in questi due settori ha quale unico obiettivo la migliore risposta alle varie forme di criminalita’, il terrorismo internazionale, l’eversione interna (”l’attentato all’Ad di Ansaldo Energia a Genova – ha detto – e’ stato il culmine di una strategia che voleva elevare il livello di scontro”), la criminalita’ organizzata, le violenze commesse in ambito familiare e sulle donne”.

Noi carabinieri, ha concluso rivolgendosi ai giovani allievi, ”serviamo il bene comune con imparzialita’ ed efficienza. Dunque prima di voi stessi abbiate cura della gente e dell’Italia”.

Parole d’apprezzamento e stima anche dal ministro della Difesa Giampaolo Di Paola. ”In qualunque parte del mondo io sia andato, mi sono sempre sentito ripetere la solita domanda: ed i Carabinieri?. E questo perche’ voi siete un simbolo italiano, un bel simbolo. Se fossimo ad una convention di marketing si direbbe che siete un brand di successo, come la Ferrari”.

Ma per arrivare a questo risultato, ha ricordato Di Paola, ”il merito e’ di chi vi ha preceduto nei due secoli di storia, di quei militari che, anche con l’estremo sacrificio, hanno contribuito a creare il mito del carabiniere”. E ad un elite, ha concluso il ministro ”trovo sia giusto chiedere di portare un peso maggiore degli altri: a voi viene insegnato come risolvere i problemi, non a lamentarsi dei problemi come e’ tanto di moda in questi tempi”.

Fonte: ANSA

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