È stato inaugurato il 25 novembre dal generale di corpo d’armata Giuseppe Valotto, capo di stato maggiore dell’Esercito, l’anno accademico 2011-2012 presso la scuola sottufficiali dell’Esercito in Viterbo.
“Si tratta di una formazione chi mi piace pensare poggiarsi su tre pilastri principali e irrinunciabili – ha detto il generale Valotto rivolgendosi agli allievi – il sapere, il saper fare ma soprattutto l’essere, ovvero la capacità di esercitare come comandanti una leadership convincente ed efficace“.
Nel corso della cerimonia il generale Valotto ha poi ricordato come: “Ci vengono unanimamente riconosciuti dalle massime autorità militari internazionali, gli enormi passi compiuti in tutti i settori ma, soprattutto, in quello fondamentale della formazione dei giovani leaders. In sostanza non abbiate paura delle responsabilità, ricercatele, onoratele e assolvetele nel migliore dei modi. Solo così potrete cogliere le soddisfazioni di un mestiere, quello delle armi, che sebbene difficile e complesso, non ha eguali per intensità e ricchezza morale”.
Dopo la prolusione del professor Marco Mancini, magnifico rettore dell’università degli studi della Tuscia, dal titolo “L’offerta formativa tra riforma e internazionalizzazione”, sono stati premiati gli allievi marescialli del 13° corso “Audacia” classificatisi ai primi posti nella graduatoria di merito e nelle attività sportive del primo anno di studi.
La cerimonia si è conclusa con l’intervento del capo di stato maggiore dell’Esercito che ha dichiarato ufficialmente aperto il nuovo anno accademico e con i profondi e solenni rintocchi della campana del dovere, suonata dall’allievo maresciallo capo corso, che ricordano il senso della scelta militare e dell’impegno senza riserva.
La Scuola sottufficiali dell’Esercito rappresenta il fiore all’occhiello dell’Esercito italiano per la formazione d’eccellenza dei marescialli. I 112 allievi marescialli del 14° corso “Patria”, giunti alla Scuola lo scorso 15 settembre, sono risultati vincitori dell’ultimo concorso pubblico al quale hanno partecipato più di 16.000 concorrenti. La provenienza geografica è nell’ordine del 18% nord Italia, 31% centro , 51% sud e isole. .
Dall’anno 1998, successivamente al riordino dei ruoli sottufficiali delle Forze armate, sono stati formati presso la Scuola sottufficiali dell’Esercito più di 2700 marescialli.
L’iter formativo prevede, al termine di un triennio di studi, il conseguimento della laurea di primo livello in scienze organizzative e gestionali”, presso l’università degli studi della Tuscia in Viterbo, per tutti i marescialli che assumeranno, nell’ambito di un Esercito sempre più moderno e proietatto ad impegni internazionali, l’incarico di comandante di plotone. I marescialli destinati agli incarichi di sanità conseguiranno, invece, la laurea triennale in infermieristica presso l’università Roma 3 di Tor Vergata.
L’Italia è stato il primo paese a investire tre anni nella formazione dei marescialli. L’ter formativo si sviluppa in tre anni, in particolare nel primo anno gli allievi marescialli sostengono otto esami universitari con i docenti dell’università degli studi della Tuscia e 17 esami militari; nel corso del secondo anno, 7 esami universitari e 9 esami militari. Il terzo anno è dedicato allo studio delle materie militari presso le scuola d’arma e specialità dell’Esercito e alla discussione della tesi di laurea. La Scuola,paragonabile a un college di prestigio, dispone di 12 laboratori per lo studio di lingue straniere, 4 aule di informatica, un impianto sportivo all’avanguardia che comprende: palestra, piscina, pista di atletica, campo di calcio e palestra di ardimento.
Redazione