28 aprile 2012. “L’Italia intende proseguire la propria azione a sostegno della stabilità e della sicurezza dell’Afghanistan anche dopo il ritiro delle truppe nel 2014″. Lo ha affermato il presidente del Consiglio Mario Monti al termine dell’incontro di ieri con il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen.
“Del resto – ha ricordato il premier – l’avevo già anticipato al presidente Karzai in visita qui qualche settimana fa”. L’Italia assicurerà “un impegno finanziario e di uomini per l’addestramento delle Forze nazionali di sicurezza afghane. Si tratta di uno sforzo coerente con il ruolo che noi crediamo decisivo, di primo piano, finora mantenuto dall’Italia nell’assistenza alla sicurezza di quel Paese, confermato anche dall’accordo di partenariato strategico da me firmato con il presidente Karzai lo scorso 26 gennaio”.
“Sono certamente preoccupato – ha poi affermato Monti rispondendo ad una domanda sui rischi di un’offensiva talebana a primavera – lo siamo strutturalmente di ciò che in particolari momenti dell’anno tende ad accadere in Afghanistan e il grande impegno dell’Italia nel corso di questi anni in Afghanistan è espressione di quella preoccupazione, così come l’impegno da parte italiana, in termini che saranno quantificati a tempo opportuno, di sostenere anche dopo il 2014 l’importante azione delle Forze di sicurezza nazionali in Afghanistan”.
“Per quanto riguarda la data del ritiro, sono evidentemente questioni importanti – ha concluso il premier – che devono essere esaminate e trattate congiuntamente dagli Stati interessati nell’ambito del quadro complessivo del loro impegno”.
In vista del prossimo vertice Nato, in programma a Chicago il 20 e 21 maggio prossimi, ha poi aggiunto Monti al termine dell’incontro con Rasmussen, “abbiamo discusso della difesa missilistica e ci siamo trovati d’accordo sull’opportunità che questa non condizioni lo sviluppo dei rapporti Nato-Russia, bensì possa rappresentare un presupposto per un salto di qualità strategico delle relazioni tra Mosca e la Nato”.
“L’Italia – ha poi detto Monti – assicura il pieno sostegno alle riforme in corso in seno alla Nato” sui comandi e le agenzie “e segue con grande interesse la loro messa in opera”.
Inoltre, ha aggiunto il premier, “ho manifestato la nostra soddisfazione per il fatto che l’agenda” del prossimo vertice Nato di Chicago “annoveri tra i principali punti quello del rafforzamento dei partenariati con i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo e del Golfo, che devono rappresentare per l’Alleanza interlocutori irrinunciabili per la difesa della sicurezza e della stabilità regionali”.
Il segretario generale della Nato, da parte sua, ha dichiarato: “Non abbiamo alcuna intenzione di intervenire in Siria perché crediamo che il modo giusto di andare avanti sia perseguire una soluzione pacifica e politica”. “Naturalmente noi monitoriamo la situazione da vicino”, ha aggiunto poi Rasmussen ricordando come uno dei membri della Nato, la Turchia, sia un paese confinante con la Siria.
Redazione