13 giugno 2013. L’operazione in Afghanistan “deve essere rifinanziata alla fine di settembre: chiederemo al Parlamento la fiducia che ha sempre dimostrato, a ranghi compatti, destra e sinistra insieme, saranno circa 250/300 milioni che dovranno coprire l’ulteriore periodo fino alla fine dell’anno”.

 

Lo ha detto intervenendo su Raitre ad “Agora’” il ministro della Difesa, Mario Mauro. “Credo – ha sottolineato – che in una scala di priorita’ non ci debbano essere dubbi, ma credo anche che nell’ottica dei sacrifici che il Paese ha fatto finora, l’importanza di tener conto della condizione generale economica riguardera’ anche il tema delle missioni”.

“Perche’ siamo in Afghanistan? Da quando c’e’ Isaf – ha ricordato Mauro – sono state aperte 6.500 scuole. Dieci anni fa c’erano 900mila iscritti a scuola ed erano tutti maschi, oggi ce ne sono 6 milioni e mezzo e il 35% sono donne. C’era solo il 30% della popolazione che aveva accesso ai servizi sanitari, oggi siamo al 67% e da quando c’e’ Isaf sono stati costruiti 120 ospedali”.

Attualmente “gli italiani in Afghanistan sono 3.100 – ha aggiunto il ministro – tra un anno saranno circa 1.800 che faranno funzione di addestramento e cooperazione internazionale, perche’ non si puo’ costruire una strada o un ospedale, non si puo’ aiutare una scuola a esercitare il suo mandato se non ci sono forze armate che garantiscono condizioni generali di sicurezza.

Alla fine del 2014 a provvedere a questo compito saranno i militari locali perche’ restituiremo la piena sovranita’ agli afghani che avranno il compito di fermare quel fattore che dieci anni fa ha portato alla destabilizzazione, non solo in Afghanistan ma in tutto il mondo”.

Fonte: AGI

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