14 gennaio 2012. In questi giorni, è stato formalmente avviato il processo di reintegrazione di tre gruppi armati di insorgenti, per un totale di circa 30 persone, che operano in due distretti (Shindand e Obeh) a circa 100 km dalla città di Herat, nel cuore dell’area di responsabilità del comando regionale ovest (Rc-west), a guida brigata ”Sassari”, al comando del generale di brigata Luciano Portolano.
I gruppi armati, che hanno aderito al processo di reintegrazione, sono composti da comandanti e combattenti affiliati che hanno consegnato numerose armi di vario calibro ed altro materiale d’armamento, a testimonianza della scelta di abbandonare la lotta armata ed in conformità con le regole del programma.
Il programma di pacificazione e reintegrazione portato avanti dal governo afgano è teso a coinvolgere gli insorgenti e farli inserire nel tessuto sociale ufficiale, abbandonando la guerriglia e accettando pubblicamente e solennemente di riconoscere il governo e le istituzioni dell’Afghanistan. Tale processo è il risultato di complessi negoziati condotti dalle preposte agenzie governative in forza della pressione operativa esercitata, nell’area di responsabilità, dalle forze di sicurezza afghane (Ansf) e dalle forze della coalizione alle dipendenze del Rc-west.
Nel quadro delle operazioni condotte congiuntamente alle forze afgane negli ultimi tre mesi, grande impulso è stato conferito alla condotta di attività tradizionalmente cinetiche, ossia connesse con il contrasto dinamico dell’insorgenza, e quelle non cinetiche, sviluppate direttamente a favore delle popolazioni locali per favorire sia il processo di reintegrazione degli insorgenti sia la crescita del consenso nei confronti delle Istituzioni.
In particolare, RC-West è attivo anche nel favorire lo sviluppo economico della regione e migliorarne la governabilità in stretta collaborazione con le autorità istituzionali locali. Tale strategia di diversificazione “degli effetti” è stata elaborata da Rc-west unitamente alle autorità delle forze di sicurezza afgane (Ansf), nell’ottica di sfruttare appieno sia la maggiore presenza e mobilità sul territorio delle forze Nato sia i vantaggi derivanti da una assidua e mirata campagna informativa, tesa a rompere i legami di tenuta economici, etnici e ideologici con la rete criminale, frutto dell’influenza storicamente esercitata dai gruppi insorgenti sulla popolazione.
In tale contesto, grazie all’interazione tra le istituzioni politiche locali e le componenti dello staff del Rc-west responsabili della comunicazione, dell’intelligence e della cooperazione civile e militare (Cimic), è stato possibile, ascrivere al programma di reintegrazione i membri di questi tre gruppi.
I risultati ottenuti nell’area di responsabilità italiana in materia di reintegrazione, testimoniano l’efficacia delle operazioni di contrasto all’insorgenza sinora condotte dalla brigata “Sassari”, in stretta collaborazione con le istituzioni e le forze di sicurezza locali.
Fonte: Isaf Rc-west PI