10 novembre 2012. La cerimonia di consegna dello spadino, da parte degli allievi ufficiali del secondo anno ai colleghi del primo, è una tradizione che ricorda il passaggio delle generazioni e la continuità negli stessi valori.
Oggi questa tradizione si è rinnovata nel cortile d’onore dell’Accademia militare di Modena dove gli allievi ufficiali del 193° corso “Valore” hanno consegnato lo spadino ai cappelloni del 194° “Coraggio” davanti a numerosi familiari dei cadetti. “Ricevete oggi l’investitura di allievi ufficiali dell’Accademia Militare – ha detto l’allievo capocorso del 193°, Andrea Tognati al rappresentante del 194°, Francesco Ceccorulli – Portate con fierezza lo spadino, simbolo del nostro status. Buona fortuna!”. Dopo la consegna dello spadino tutti gli allievi hanno intonato il canto “Una acies”, una unica schiera, che è anche il motto dell’Accademia.
Il comandante del reggimento allievi, colonnello Nicola Terzano, nel suo intervento, ha spiegato il significato delle tradizioni: “Allievi del 193° corso, oggi potete girare la testa del leone verso l’alto (ndr sovrasta l’impugnatura dello spadino) e guardare al futuro. Allievi del 194°, avete ricevuto lo spadino e, per la prima volta, potete uscire con l’uniforme storica”.
Al termine della cerimonia, il comandante dell’Accademia militare, generale di brigata Giuseppenicola Tota, ha consegnato l’encomio solenne al capitano del genio guastatore paracadutista Emanuele Malverti, comandante di compagnia allievi. La ricompensa è stata tributata all’ufficiale dal generale di corpo d’armata Marco Bertolini, comandante del Coi (Comando operativo di vertice interforze) per la seguente motivazione: “ Comandante di compagnia della task force south east, inquadrata nel Regional Command West nell’ambito della missione Isaf in Afghanistan, si distingueva per l’elevato impegno e l’eccellente preparazione professionale mostrati nell’esecuzione di molteplici operazioni di notevole complessità ed elevato rischio.
Distaccato con il proprio reparto presso la Fob “Lavaredo”, nel distretto di Bakwa, area caratterizzata da durissime condizioni ambientali e da un elevatissimo livello della minaccia, conduceva con eccezionale perizia e ardimentoso coraggio numerosi interventi a supporto delle unità di manovra, guidando sapientemente i propri uomini nella neutralizzazione di un’ingente quantità di ordigni esplosivi improvvisati disseminati nell’area di responsabilità.
In particolare, il 20 agosto 2011, quale comandante della task unit genio designata all’operazione di route clearence in favore di un convoglio civile destinato al rifornimento logistico del presidio “Lavaredo”, si prodigava per soccorrere il personale americano investito dalla deflagrazione di un ordigno esplosivo improvvisato individuando, nel contempo, un gruppo di insorti intenti a predisporre ulteriori congegni detonanti nell’area.
Con estrema tempestività e non comune determinazione, ripianificava la missione, evitando con il suo operato ulteriori attacchi e completando con successo la missione assegnata. Pregevole figura di ufficiale, professionista integerrimo e animato da elevatissimo senso del dovere, che con il proprio eccezionale operato contribuiva a elevare il prestigio delle Forze armate italiane e della Nazione in un difficile ambito internazionale. Herat, marzo-settembre 2011”.
Carmelo Abisso